Diottrie vs decimi: qual è la differenza e cosa significano per la tua vista?
Quando si parla di salute visiva, termini come diottrie e decimi sono spesso utilizzati, ma la loro reale funzione e il loro significato non sono sempre chiari a chi non è del settore. Si tratta di due parametri fondamentali che descrivono aspetti distinti ma complementari della visione: le diottrie si riferiscono alla potenza delle lenti necessarie per correggere un difetto visivo, mentre i decimi misurano l'acuità visiva, ovvero la capacità dell'occhio di percepire i dettagli a una determinata distanza.
Ma come si relazionano tra loro? E in che modo influiscono sulla salute dei nostri occhi? In questo articolo analizzeremo nel dettaglio queste due grandezze, per chiarirne il significato e l’importanza.
Cosa sono le diottrie?
Le diottrie sono l’unità di misura che quantifica la potenza di una lente necessaria per correggere i difetti refrattivi dell’occhio. In altre parole, indicano la capacità di una lente di focalizzare correttamente i raggi luminosi sulla retina, compensando l'incapacità dell'occhio di farlo autonomamente. Ogni difetto visivo, che si tratti di miopia, ipermetropia, astigmatismo o presbiopia, richiede una diversa potenza ottica per correggere la visione, e le diottrie sono il parametro usato per stabilire quanta correzione è necessaria.
La potenza di una lente viene espressa in diottrie (D) e può essere positiva o negativa, a seconda del tipo di difetto visivo. L’obiettivo è quello di compensare il difetto in modo che i raggi di luce vengano concentrati correttamente sulla retina, permettendo una visione nitida.
Difetti visivi correlati alle diottrie
- Miopia: si verifica quando l’occhio non riesce a vedere bene gli oggetti lontani. Le diottrie necessarie per correggerla sono negative (es. -2.00 D).
- Ipermetropia: difficoltà a mettere a fuoco oggetti lontani ed ancor di più vicini, soprattutto con l’avanzare dell’età. Le diottrie sono positive (es. +1.50 D).
- Astigmatismo: visione distorta dovuta a una curvatura irregolare della cornea o del cristallino. Le diottrie correggono il difetto visivo su un determinato asse.
- Presbiopia: quando si verifica una perdita progressiva della capacità di mettere a fuoco da vicino, tipica dopo i 45 anni, corretta con diottrie positive.
Come si calcolano le diottrie?
Le diottrie sono calcolate in base al potere correttivo necessario per spostare il fuoco della luce sulla retina. Si calcolano con il reciproco della distanza focale espresso in metri (1 fratto dist. focale in m). Ad esempio, una persona che sfuoca a 50 cm di distanza dall’occhio (distanza focale) ha bisogno di una correzione di -2.00 D (1 fratto 0,5).
Soluzioni per correggere i difetti visivi
- Occhiali correttivi: lenti personalizzate per soddisfare le esigenze visive specifiche.
- Lenti a contatto: un’opzione più discreta e pratica per molti.
- Chirurgia refrattiva: correggere permanentemente il difetto con il laser.
Cosa sono i decimi?
I decimi sono l’unità di misura dell’acuità visiva, ovvero la capacità dell’occhio di distinguere dettagli di un oggetto a una determinata distanza, di solito fissata a 4 o 5 metri.
Come viene misurata l’acuità visiva?
La valutazione dell’acutezza visiva avviene mediante l’utilizzo di una tabella ottotipica, uno strumento standardizzato che riporta lettere, numeri o simboli di dimensioni progressive. Il valore di 10/10 indica una visione normale, ossia la capacità di percepire un dettaglio minimo a una distanza di riferimento. È interessante notare che alcune persone possono superare questa soglia, raggiungendo valori di 11/10 o 12/10, che indicano una visione superiore alla media.
Tipologie di visione
- Visione normale (10/10): l’occhio è in grado di distinguere perfettamente i dettagli a distanza standard.
- Visione superiore (oltre 10/10): capacità visiva migliore della media, spesso associata a particolari condizioni ottiche.
- Visione ridotta (sotto 10/10): associata a difetti refrattivi o a patologie oculari.
Relazione tra diottrie e decimi
Anche se diottrie e decimi sono due concetti distinti, esiste una relazione indiretta tra loro. Anche se le diottrie misurano gli occhiali e non l’acutezza visiva dell’occhio, è intuitivo che più diottrie servono a correggere il difetto visivo, maggiore sarà quest’ultimo e quindi minore la capacità visiva senza lenti. Ma grazie all’uso di lenti adeguate, l’acuità visiva potrebbe migliorare fino a raggiungere 10/10. Tuttavia, questa relazione non è sempre lineare e dipende da numerosi fattori, inclusa la presenza di patologie oculari.
Alcune malattie, come la cataratta o la degenerazione maculare, possono ridurre i decimi anche quando il difetto refrattivo è completamente corretto in diottrie. Per esempio, un individuo con una miopia di -2 diottrie potrebbe correggere la sua visione con lenti per raggiungere 10/10. Ma se la stessa persona soffrisse di cheratocono o altre alterazioni oculari significative, la correzione in diottrie potrebbe non essere sufficiente per ottenere una visione perfetta.
Consigli dell’oculista
Le diottrie e i decimi sono due aspetti fondamentali per comprendere lo stato di salute della vista: Le diottrie indicano il grado di correzione necessario per compensare un difetto refrattivo e i decimi descrivono la qualità della visione, ovvero la capacità di percepire dettagli.
Ecco come mantenere una vista sana:
- Eseguire regolarmente visite oculistiche, anche in assenza di sintomi evidenti.
- Indossare occhiali o lenti a contatto con prescrizioni aggiornate.
- Proteggere gli occhi da fattori dannosi come l’esposizione prolungata alla luce blu o ai raggi UV.
- Seguire uno stile di vita sano, includendo una dieta ricca di antiossidanti e nutrienti utili per la salute oculare.
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